De Bono minimalista

Qualche giorno fa sono stato a lezione di creatività da Edward de Bono, l’inventore dei “Sei cappelli per pensare”. Parlava a circa 150 persone.
Mi ha impressionato il suo stile di presentazione: niente slides, niente uso dello spazio fisico, gestualità ridotta al minimo.
Semplicemente, una lavagna luminosa (di quelle che proiettano su schermo quanto il docente scrive su un foglio bianco), un set di pennarelli colorati, un fischietto.
Il fischietto serviva per segnalare la fine del tempo dedicato alle esercitazioni (numerose, e brevi).
Contenuti, intendiamoci, di prim’ordine. Cose per lo più già sentite, ma dette da chi (in molti casi) le ha dette per primo. Certo, questo stile di presentazione minimo, che non concede nulla a quella teatralità che, invece, ho trovato in molti altri guru, specie di scuola anglosassone, mi ha stupito e, in alcuni momenti, lasciato francamente un po’ perplesso… in ogni caso, ha ragione lui!

L’attimo fuggente

Focus_181.jpgSi intitola così il gioco/test che ho preparato per il numero in edicola di Focus.

Gli argomenti hanno a che vedere con il rapporto individuale con il tempo e con il time management.
Le basi teoriche del test derivano dagli studi dell’antropologo Edward Hall su come le diverse culture si rapportano con la dimensione temporale.

Alla fine c’è anche un esercizietto divertente per sperimentare sulla propria pelle che cosa significa lo stress derivante dalla scarsità di tempo a disposizione.

Mnemotecniche e Problem Solving

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Per Focus Braintrainer in edicola in questi giorni ho curato:

– un nuovo numero della rubrica “Le faremo sapere…“, con un gioco/test dal titolo “Potresti lavorare alla Nasa?” Oltre ad alcune conoscenze relative all’astronomia, per riuscire bene nel test è necessario anche dimostrare buone capacità di problem solving

– un nuovo numero della rubrica “Allena la tua memoria“. Illustro una tecnica per ricordare una serie di parole, come fatto nel primo numero. Questa volta, però, la memorizzazione avviene associando la parola alla posizione nella serie, e non alla parola precedente. Così diventa più semplice rispondere a domande del tipo “Qual è la diciassettesima parola della serie?”

Stili cognitivi

Su Psicolab, un articolo interessante di Michele Daloiso.
Si parla di stili cognitivi: di come influenzano l’apprendimento, di quali strumenti il docente può mettere in campo per riconoscerli.
Il contesto è quello della formazione linguistica, ma quasi tutto quello che c’è scritto vale anche per la formazione manageriale.
Si definisce lo stile cognitivo come quell’insieme di strategie selezionate (in maniera più o meno conscia) e messe in campo durante il processo di apprendimento. Vengono coinvolte la dimensione verbale, non verbale, cinestesica, logico-matematica, e le loro continue intersezioni.

Daloiso fa, giustamente, notare come

Ancor prima di osservare gli studenti, il primo passo per l’insegnante consiste innanzitutto nel compiere una riflessione metacognitiva sul proprio stile di apprendimento. Tale riflessione porterà di conseguenza ad una maggiore consapevolezza su come il proprio modo di insegnare sia influenzato dalle propensioni cognitive; può accadere infatti che un docente, del tutto in buona fede, sia convinto dell’efficacia di certe tecniche didattiche solo perché queste rispecchiano il suo personale stile di apprendimento, o trovi difficoltà nell’interagire con alcuni studenti perché non ne condivide lo stile cognitivo. La riflessione metacognitiva costituisce dunque il primo passo per una didattica che si avvicini sempre più allo studente.

Cercare di comprendere le mappe mentali altrui, insomma, prima (e, magari, invece) di iniziare a imporre le nostre.
E questo non vale soltanto in aula.

Post (in qualche modo) correlati:
Pigmalione

Braintrainer

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Per il numero in edicola di Focus Braintrainer, ho curato una nuova puntata di “Allena la tua memoria”. Questa volta, qualche trucchetto per ricordare i numeri.

Inoltre, una nuova rubrica: “Le faremo sapere…”.
Simuliamo un “test preliminare” per l’assunzione in alcune tra le aziende più ambite per capacità innovativa, prestigio, clima.
Il primo numero è dedicato a Google.

Creatività

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Sul numero in edicola di Focus, un mio test:
Sei creativo e abitudinario?

Si tratta di una serie di domande, ma anche di alcuni giochi per mettere alla prova le proprie capacità di problem solving.

Se lo avete provato, e mi volete dare dei feedback, questo è il luogo adatto!

Manager superstar

Su Economia e Management, un editoriale originale di Gianmario Verona: “La corporate America dal ponte di comando“. L’incontro con i CEO di aziende Fortune 500 ha prodotto alcune chiavi di lettura della figura del top manager che mi pare offrano spunti di rilievo.
Interessante la prima parte dell’editoriale, che si concentra sugli elementi comportamentali:

Il dato di fatto di cui tutti i CEO […] sono consapevoli è quello di essere delle vere e proprie star. Non nel senso metaforico del termine, ma nel senso effettivo delle rockstar e dei divi di Hollywood. Dopo l’ondata che ha investito negli anni ottanta e novanta il mondo dello sport, sembra oramai a tutti evidente che il settore che i media hanno indicato come nuovo covo di celebrità è quello dell’economia e della finanza. […]
Questa ondata di attenzione, come si può ben immaginare, porta a prestare una maniacale cura alla propria immagine e reputation, e al principale vettore che le alimenta: la comunicazione. I discorsi rivolti al pubblico sembrano minuziosamente preparati e ciò non sorprende. Ma anche la comunicazione interna all’azienda, l’elemento che insiste più di altri sull’identità organizzativa e sulla chiarezza degli obiettivi da perseguire, è apparentemente gestita con particolare attenzione.

La rinnovata attenzione che molte business school pongono sulle cosiddette “soft-skills” mi pare in linea con questa analisi.

Cè un’altra considerazione molto interessante che riguarda il rapporto tra innovazione radicale e innovazione incrementale, e magari ne farò l’oggetto di un prossimo post.

31 Agosto – BlogDay

blogday07.gifEccolo, il 31 Agosto.
E’ BlogDay!
Ed ecco, a seguire, i miei 5 blog:

Alfonso Fuggetta
Il blog del Prof. Fuggetta, con aggiornamenti dal mondo ICT, ma anche riflessioni interessanti su come va il mondo e su come va il Bel Paese

Psicocafé
Uno dei blog del network Blogosfere. Interessante per chi come me, occupandosi di formazione manageriale, vuole mantenere un contatto con le novità su psicologia e neuroscienze.
È curato da Giulietta Capacchione.

Sergio Caredda
Il blog di Sergio Caredda: libri, arte, riflessioni… tutto con grande intelligenza. Molto bella, IMHO, anche la grafica

L’estinto
Il blog di Ivo Silvestro. Anche questo, un buon modo per tenere attivi i neuroni.

Giorgio Buccilli
Il blog (in inglese) di Giorgio Buccilli. Articoli su Marketing e Management… non troppo frequenti, ma sempre molto interessanti.

Gruppo “Formazione manageriale” su Anobii.com

Ho appena creato su Anobii.com il gruppo “Formazione manageriale“.

L’idea è di segnalare i libri utili per chi si occupa di formazione manageriale, sia hard che soft skills, con attenzione sia verso la saggistica specializzata che verso la narrativa, e magari di avviare qualche discussione interessante attorno ai temi della formazione e del management.

Questo è il link per accedere direttamente al gruppo.