Articoli

Reincorniciare

Lo scorso sabato verso le 18 e 30, di ritorno da una lezione al MIP, mi sono imbattuto nella trasmissione “La rosa purpurea”, su Radio24, un programma settimanale dedicato al cinema.
Tra le anticipazioni, “Il padre dei miei figli”, ritratto (drammatico e reale, visto che si è ispirato alla vita di Humbert Balsan) di un produttore cinematografico francese totalmente dedito al suo lavoro e alla sua famiglia, morto suicida.

La storia è narrata con gli occhi della moglie (lo si deduce dal titolo), interpretata da Chiara Caselli.

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Come voglio sentirmi?

In questi giorni ho riletto “Leadership e visione creativa” di Robert Dilts.
È un libro ricchissimo, che, a cominciare dal sottotitolo (Come creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere), offre una visione della leadership affascinante e, a tratti, provocatoria.

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Macro e micro-culture aziendali

Sul numero 75 di For – Rivista per la Formazione, in un articoletto interessante Massimo Bruscaglioni si pone alcune domande:

  • Perché i valori (e le competenze distintive, i modelli di leadership, la mission, la vision), nonostante siano esplicitamente definiti e diffusi capillarmente, sono così poco pregnanti?
  • Perché incidono così poco nella realtà e nella percezione delle persone?
  • Perché non riescono a pervadere il quotidiano, l’agire concreto delle persone e dei rapporti reali?
  • Perché risultano poco significativi nel rappresentare il patto di alleanza tra azienda e persone e tra le persone fra di loro?

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Obiettivi ben formati

Un nuovo basic, che questa volta ha a che vedere con il goal setting, più precisamente con il tema degli obiettivi ben formati.

Obiettivi S.M.A.R.T.

Le teorie sulla costruzione di obiettivi ben formati sono parecchie.
La più famosa è quella secondo cui gli obiettivi che poniamo a noi stessi o ad altri dovrebbero essere “S.M.A.R.T.“.

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Sognatore, realista, critico

Questo post sul cambiamento mi ha ricordato l’analisi di Robert Dilts sulle tipologie di soggetti che entrano in gioco nelle fasi di cambiamento: il sognatore, il realizzatore, il critico.

Il sognatore
E’ orientato al futuro, al sogno, alla costruzione della vision
E’ in grado di generare alternative e scelte
Mantiene il focus sulla crezione di idee e contenuti
Esprime gli obiettivi in positivo

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Self leadership secondo Dilts [2]

In questo post ho accennato alla definizione di self leadership data da Robert Dilts.
A completare il quadro, il modello dei "livelli di pensiero" delinea una mappa precisa di quali sono i livelli dell’organizzazione coinvolti nella gestione degli obiettivi e del cambiamento.

In sintesi, nel momento in cui un’organizzazione si pone un obiettivo (o avvia un processo di cambiamento), entrano in gioco diversi fattori, che si collocano a diversi livelli:

  • I fattori ambientali determinano le opportunità che si presentano all’esterno o i limiti che gli individui o le organizzazioni devono riconoscere e a cui è necessario reagire (dove, quando).
  • I fattori comportamentali sono le azioni specifiche che si intraprendono allo scopo di raggiungere efficacemente un obiettivo (che cosa).
  • Le capacità sono connesse alle mappe, ai piani ed alle strategie mentali che portano ad agire con successo. Esse governano il modo in cui le azioni vengono selezionate e monitorate (come).
  • I valori e le convinzioni forniscono il rinforzo che supporta o, al contrario, inibisce particolari capacità. Alle convinzioni e ai valori sono collegati il perché si scelga un determinato percorso e le ragioni più profonde che portano le persone e le organizzazioni ad agire e perseverare (perché).
  • L’identità riguarda il senso che le persone e le organizzazioni hanno del proprio ruolo e della propria mission. Essa deriva dal modo in cui un singolo individuo o un gruppo percepisce se stesso (chi).
  • I fattori spirituali riguardano la vision che le persone e le organizzazioni hanno rispetto al più ampio sistema di cui fanno parte. Questi fattori si riferiscono al per chi e al per che cosa si siano intraprese determinate azioni o percorsi (il fine).

Uno dei compiti principali del leader è, secondo Dilts, quello di mantenere allineati questi livelli, di mantenere, cioè, la coerenza interna del sistema.
Diversamente, nasceranno dei sabotatori al processo di cambiamento, o dei "killer" che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi.
L’essenza della leadership, quindi, consiste nel mantenere allineati i livelli di pensiero, garantendo in questo modo la coerenza del sistema rispetto agli obiettivi e al cambiamento auspicato.
Il mancato allineamento di uno qualsiasi di questi livelli con i restanti può determinare un’interferenza nel raggiungimento degli obiettivi, della vision e della mission organizzative.
Un esercizio efficace della leadership e, di conseguenza, del cambiamento organizzativo, richiedono la capacità di riconoscere ed affrontare con strumenti specifici le questioni che sorgono a ciascuno di questi livelli.

 

Self leadership secondo Dilts [1]

Qualche tempo fa mi è capitato di sentire Robert Dilts parlare di Self leadership e livelli logici.
E’ stata una giornata interessante (con Dilts non è raro che accada).
Ecco alcuni spunti:

Definizione di leadership
Nel suo senso più ampio, la leadership può essere definita come l’abilità di coinvolgere gli altri nel processo di perseguire un obiettivo all’interno di un sistema più ampio o di un ambiente.
Schematizzando:

leadership_dilts.gif

 

Per essere in grado di padroneggiare tutti gli aspetti chiave della leadership, si devono interiorizzare una serie di abilità:

Padroneggiare il sè (i propri stati interni)
Allineare la visione e l’azione
Essere congruenti con il proprio messaggio
Acquisire consapevolezza delle proprie mappe mentali e dei propri assunti

Padroneggiare la comunicazione
Sviluppare abilità di comunicazione verbale e non verbale
Utilizzare in maniera consapevole i canali rappresentazionali
Interpretare e gestire i metamessaggi

Padroneggiare le relazioni
Essere in grado di assumere prospettive multiple
Comprendere i diversi stili di pensiero
Riconoscere le intenzioni positive

Padroneggiare lo spazio problema (il sistema)
Effettuare un’analisi complessiva del sistema
Individuare gli elementi e le tematiche rilevanti
Spezzettare gli obiettivi (chunking)

Tornerò sull’argomento con altri spunti.

Coaching e PNL

Su HR online di Luglio, un’intervista a Robert Dilts sul coaching.

Raul Alvarez (l’intervistatore) mette in evidenza la coerenza e l’allineamento di Robert.

Sottoscrivo.

Longevità

Vi segnalo questo articolo, che fu il primo di Robert Dilts che tradussi per Mindpoint:

PNL, longevità e invecchiamento

Quali sono le abitudini, le convinzioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti comuni alle persone che riescono a vivere una vecchiaia attiva e in buona salute?