Tassonomia del follower

Ho già sottolineato come molti studi sulla leadership puntino in realtà la loro attenzione sulla figura del gregario, del follower.
Via Mente & Cervello ho trovato questa tassonomia del follower, basata sulle leve motivazionali, che trovo piuttosto interessante.
L’autore è Boas Shamir, della Hebrew University di Gerusalemme.
A seconda del loro orientamento rispetto alla motivazione, e dei comportamenti conseguenti, Shamir distingue cinque tipologie di follower.

Eccole:

  1. Follower orientati alla posizione
    Il rispetto dell’influenza del leader si basa sulla posizione che il leader stesso ricopre nella gerarchia organizzativa interna.
  2. Follower calcolatori
    La lealtà è vista in funzione dei propri obiettivi e dell’aiuto che il leader può fornire per un più rapido raggiungimento degli stessi
  3. Follower orientati all’identità
    La lealtà deriva dal desiderio di accrescere la consapevolezza di sè e della propria identità, a partire da un’identificazione con il leader (che viene percepito come potente e, quindi, attraente)
  4. Follower orientati alla sicurezza
    Il leader viene visto come il mezzo per garantirsi stabilità. Potrebbero somigliare a dei follower calcolatori, ma in questo caso la motivazione non è razionale ma emotiva.
  5. Follower orientati al senso
    La lealtà si basa sulla percezione del leader come portatore di senso, di ordine e come colui che detta le priorità.

Lo stesso Shamir sottolinea come tutte queste motivazioni hanno alla base la fiducia del follower nel leader.
Nel primo caso la fiducia si basa sul rapporto con l’istituzione che genera la gerarchia, negli altri casi sul grado di competenza e integrità attribuita al leader.

3 commenti
  1. Nicola Menicacci dice:

    Bello, Luca.
    La cosa interessante è che, più ci si addentra alla leadership e a tutti i suoi aspetti, seguaci compresi, più si vede un pregnante legame tra la stessa ed i livelli logici. A ben guardare, infatti,a d ogni tipologia di follower corrisponde la preponderanza di un livello logico rispetto ad un altro, e comunque sono molto chiare le convinzioni che li compongono.
    La cosa si fa sempre più interessante, e ancora una volta, come abbiamo sottolineato su Twitter, i nostri post sembrano sempre incrociarsi.
    Ancora grazie per gli infiniti stimoli che ci dai,
    Nicola

  2. Gino Tocchetti dice:

    E’ un caso che solo il quinto e’ ultimo tipo e’ quello che “segue” un leader per cio’ che e’, e non cio’ che ha, e tanto meno per cio’ a cui puo’ servire ? Sono modelli di leadership-followship sostenibili i primi 4 ?

  3. Luca dice:

    @ Nicola
    Perfetto il riferimento ai livelli logici ed alle convinzioni. Ancora una volta dimostra la ricchezza di quell’intuizione.
    @Gino
    Mi pare che la provocazione di Shamir sia incentrata sui driver motivazionali. In questo senso, il leader trova in questa distinzione uno strumento per utilizzare strumenti corretti al fine di aumentare nei follower la motivazione e, quindi, la disponibilità. Questo, nel medio periodo, può trasformare anche atteggiamenti opportunistici in atteggiamenti di maggiore orientamento al senso ed alla partecipazione. Che ne dici?

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