Brainstorming in 7 step

Su McKinsey Quarterly, un articolo di Kevin P. Coyne and Shawn T. Coyne sul brainstorming, e sulle criticità del metodo e dell’approccio.
Gli autori partono dalla constatazione che la maggior parte delle sessioni di brainstorming si concludono con una sensazione di scarsa produttività e con frasi del tipo “Bene, è finita, ora torniamo al lavoro vero!”.

Come rivitalizzare una metodologia che può, invece, presentare ancora delle potenzialità?

Ecco i sette step proposti dall’articolo:

1. Conosci quali sono i criteri decisionali dell’organizzazione

È inutile stimolare idee che, di per sé, non saranno realizzabili perché vanno al di fuori degli steccati decisionali dell’azienda.
Esplicitare i vincoli entro i quali il processo creativo deve svolgersi è un modo per indirizzarlo.

2. Fai le domande giuste

Al contrario di quanto molti pensano, una struttura favorisce il processo creativo e lo indirizza. Brainstorming troppo destrutturati raramente portano risultati tangibili.
Il modo più immediato per conferire struttura è formulare domande con due caratteristiche:

  1. Devono forzare i partecipanti ad assumere prospettive nuove e non familiari.
  2. Devono limitare lo spazio concettuale che il team esplorerà, senza essere tanto restrittive da forzare verso particolari tipi di risultati.

3. Scegli le persone giuste

Non sulla base del posto occupato sull’organigramma, ma sulla base della loro capacità di rispondere alle domande di cui sopra.

4. Divide et impera

Non tutta la sessione di brainstorming va affrontata con il gruppo al completo. Anzi, è funzionale alternare ai momenti di plenaria frequenti momenti di brainstorming in piccoli gruppi (da 3 a 5 persone) che rispondano a domande specifiche.

5. Pronti, via!

Prima di iniziare, visto che molto spesso le persone sono abituate al brainstorming inteso in modo tradizionale, è bene esplicitare il setting di questo nuovo modo di procedere, spiegando la tipologia di domande e di lavoro che aspetta il gruppo.

6. Impacchetta

Alla fine del brainstorming, non è bene votare l’idea migliore. Piuttosto, la cosa migliore è mettere in ordine all’interno dei sottogruppi le idee, condividerle, e, soprattutto, rendere esplicito il processo attraverso il quale, a valle della sessione, si sceglieranno le idee migliori e più praticabili.

7. Dai un follow-up al più presto

È bene che chi ha partecipato al brainstorming riceva un feedback sulle idee generate, anche se negativo.
Qualsiasi tipo di follow-up, anche quello che dà notizie non positive sul processo di decision making generato dalle idee, è meglio che lasciare cadere le idee nel vuoto.

E, infine, la conclusione dell’articolo:

Il brainstorming tradizionale è veloce, furioso e alla fine superficiale. Sostituendo questa tecnica tradizione con un approccio più focalizzato e basato sulle domande, i senior manager possono riuscire ad ottenere in maniera tangibile idee migliori dai loro gruppi.

 

2 commenti
  1. giulia cerrone dice:

    come sempre utilissimo, preciso e stimolante. Mi è capitato recentemente di utilizzare il braistorming organizzato (la modalità utilizzata andava in questa direzione)con un gruppo di insegnanti per analizzare alcuni problemi in una simulazione di Consiglio di Classe. Utilissimo per sperimentare come pochi strumenti ed una costante focalizzazione a obiettivi e metodi aiutino ad essere concreti e costruttivi. Come sempre grazie a Luca

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