Doppio legame

Il concetto di doppio legame è stato coniato da Gregory Bateson.
Si tratta di una relazione in cui una delle due parti viene messa in una situazione tale per cui qualunque sua reazione è sbagliata.

Un tipico esempio di doppio legame è quello di chiedere ad una persona di essere spontanea. Nel momento in cui prova ad esserlo, smette di esserlo.

Questa mattina ho ascoltato la Rassegna Stampa di Radio24, curata da Bruno Perini.
Ci si riferisce ad un articolo di Oscar Giannino sulla prima pagina di Libero, a proposito di liberalizzazioni: “Macchè svolta. Una lenzuolata di piccole cose”.

Perini commenta dicendo:

“Staremo a vedere se sono davvero piccole cose. Lo potremo misurare, come è avvenuto peraltro per i tassisti, dalla reazione. Perché, poi, quando si dice “le corporazioni sotto scacco”… vedremo se le corporazioni, o comunque quelle istituzioni, o quegli organismi o quelle aree che vengono colpite dalle liberalizzazioni se ne stanno buone… perché se stanno buone vuol dire che, appunto, è acqua di rose. Se, invece, reagiscono come hanno reagito i tassisti, potrebbe anche voler dire che qualcosa si sta facendo”.

Questo mi pare un buon esempio di doppio legame.
Come dovrebbero comportarsi le corporazioni (istituzioni, organismi, aree)?
Se scendono in piazza, hanno torto perché difendono interessi corporativi e privilegi.
Se invece se ne stanno tutti buoni, allora significa che il provvedimento in realtà non ha colpito i loro veri, reconditi interessi.
In ogni caso, una scelta perdente.

4 commenti
  1. Nicola Menicacci dice:

    Carissimo Luca,trovo il concetto di doppio legame un enorme passo avanti nella descrizione dei rapporti tra persone, ancorchè non sia niente di nuovo. I koan zen sono tutti doppi legami, ed è forse proprio l’estrazione buddista di Bateson che lo ha portato a concentrarsi su questa struttura estremamente interessante, così come rimarchevoli sono le sue evoluzioni, come il d.l. ericksoniano dove, sotto un travestimento di falsa scelta (non proprio l’illusione di lternative alla Nardone) la persona era forzata ad adottare un certo comportamento.Lo stesso libero arbiritrio di sant’Agostino è un doppio legame, forse il più potente che io conosca.Un abbraccio,Nicola

  2. Luca Baiguini dice:

    Caro Nicola, grazie per il tuo contributo, come sempre profondo e documentato.A prestissimoLuca

  3. giulia cerrone dice:

    Mi intrufolo e rifletto con voi su doppio legame e sul vostro interessante scambio. Il blog di luca è sempre una straordinaria palestra per conoscere e pensare. Concordo sull’importanza del “doppio legame” che svela l’impronta di una relazione /comunicazione che mette sotto scacco l’interlocutore e lo pone di fronte ad un’antinomia irrisolvibile.
    Ma nel caso delle liberalizzazioni c’è qualcosa che non mi è chiara:la cosa mi sembra differente perchè nel primo caso loro difendono i loro interessi corporativi, mentre nel secondo caso sono i provvedimenti, non la loro reazione, a risultare deboli e perciò sbagliati.
    Penso che in questo caso siano in ballo scelte proprio “politiche”: come mi pongo rispetto al bene comune, è un valore che riconosco o voglio che prevalga il mio interesse? La materia è deve essere oggetto di negoziazione (al di fuori di posizioni ideologiche)e quindi non ci sono reazioni giuste o sbagliate,torto o ragione, ma reazioni possibili sul piano della forza / potere e dei valori che ciascuno sceglie di perseguire.

  4. Luca Baiguini dice:

    Giulia, grazie per il tuo commento.
    Un paio di considerazioni.
    La prima: questo post è del 26 gennaio 2007. A cinque anni di distanza, sembra scritto ieri. Qualcosa vorrà pur dire… ma, lo sappiamo, questo paese è così.

    La seconda: sono totalmente d’accordo con le liberalizzazioni. L’idea del doppio legame è soltanto riferita al modo con cui il giornalista ha posto la questione, che, appunto, non lascia spazio ad una visione non ideologica.

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