Altezza… mezzo stipendio!

Su Il Sole-24ore del 6 agosto, una interessante intervista con Nicola Persico, professore di economia alla New York University. Secondo alcune sue recenti ricerche, lo stipendio è proporzionale all’altezza. I bassi, quindi, guadagnano meno.

Domanda. Dove porta la scoperta che i bassi guadagnano meno?

Risposta. Quello che la nostra ricerca fa non è soltanto dimostrare che i bassi guadagnano di meno, ma anche che guadagnano meno non perché sono bassi oggi come lavoratori, ma perché erano bassi come adolescenti. Se volessimo che i bassi abbiano salari più elevati, avremmo due strategie alternative. Una è di dare un ormone della crescita. E’ una cura molto costosa, senza risultati certi, che punta a fare diventare più alti da adulti. Se però quello che conta è essere alti da adolescenti, allora è meglio dare testosterone, un ormone che fa anticipare la pubertà e la crescita. Non fa diventare più alti da adulti, ma questo non importa. L’importante è essere alti presto. Secondo noi, la ragione per cui il salario aumenta quando si è stati alti da adolescenti è che si acquista fiducia in se stessi. Se questo è vero – e questa è un’illazione, non abbiamo modo di confermarlo – allora la cosa importante è far crescere la persona da adolescente, da adulto non serve più.

Certo, se questo è vero, come dice Nicola Persico, credo sarebbe interessante trovare altri modi di agire sulla capacità dei nostri adolescenti di costruire un’immagine positiva di sè… grandi o piccoli che siano.

2 commenti
  1. Sara dice:

    Con tutto il rispetto per le ricerche americane non credo che l’altezza misurata con il metro possa offrire uno spunto di autostima quanto, invece, il valore del rispetto verso se stessi e gli altri, ormai sbiadito dallo spirito competitivo che permea tutti i campi purtroppo fin dall’adolescenza… Linko una canzone ad hoc… e non a caso americana…

    Saluti 🙂

  2. silvia dice:

    magari fosse così semplice migliorare l’autostima di una persona. allora basterebbe dargli un ormone. invece le cose sono molto più complesse e variabili. dipende da dove si parte, da dove si vuole arrivare, da contorno. lo sai che ho fatto un post sull’autostima ? ciao Luca è un piacere ritrovarti, silvia

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