Gli ingredienti dell’intelligenza manageriale
L’intelligenza manageriale, secondo una recente intervista di Giuseppe Cristoferi, presidente di Elan International, nasce dalla combinazione di tre fattori:
- il pensiero critico e la capacità di trasformarlo in azione
- la capacità di cogliere la complessità dei rapporti interpersonali, lavorando con e attraverso le persone (l’intelligenza sociale)
- la valutazione continua di se stessi per adattare il pensiero e l’azione al contesto in cui si opera (l’intelligenza introspettiva)
Ne emerge, sempre per Cristoferi, una rivalutazione della componente cognitiva e razionale, opposta rispetto alla recente insistenza sulla intelligenza emotiva e sugli aspetti più legati alla personalità o alle capacità empatiche.
Fonte: Espansione
la competenza emotiva e quindi anche empatica è alla base dei buoni rapporti personali. perchè la vedi in contraddizione ? l’intelligenza emotiva credo che sia un altro canale per dare motivazione ma pure questa non la vedo in contraddizione con la razionalità e la socialità. interagiscono.
Come al solito sono proprio le persone più proterve e narcise quelle pronte a mettersi in mostra snocciolando dall’alto perle di preziosa saggezza.
Chi ha rilasciato l’intervista non pratica minimamente, nè tanto meno conosce, nè l’intelligenza sociale nè quella introspettiva.
Ciò che conosce e persegue è sempre e solo l’avidità.
@ Silvia
Anch’io credo non ci sia contraddizione.
Credo che l’affermazione cerchi di mettere in evidenza un diverso accento tra le varie tipologie di intelligenza
@ Che tristezza
Non so nulla di Cristofori, ma mi pare che dalle affermazioni che fa emerga soltanto una visione (opinabile) del management, non protervia…
Si fidi, caro Luca.
Parlo con cognizione di causa e conoscendo di chi parlo.
Il nostro settore, quello della consulenza Risorse Umane e dell’ Head Hunting, è pieno di drammatiche ipocrisie.
Merito e passione contano meno, molto meno, degli interessi economici e delle relazioni interpersonali che li guidano.