L’apprendimento esperienziale secondo Kolb [2]
Completo il post sull’apprendimento esperienziale secondo Kolb.
Oltre a definire il ciclo dell’apprendimento già illustrato, Kolb propone anche degli stili di apprendimento basati su due assi: il primo asse riferito alla preferenza per l’osservazione riflessiva (guardare) o per la sperimentazione attiva (fare); il secondo asse alla preferenza per l’esperienza concreta (sentire) o per la concettualizzazione astratta (pensare).
Dalla combinazione dei due assi derivano quattro stili di apprendimento:
Lo stile adattivo
Privilegia esperienza concreta e sperimentazione attiva.
Predilige i fatti alle parole, ha buone capacità di problem solving, si assume responsabilità, lavora per obiettivi che tende a non contestare.
Ha reazioni pronte e dimostra flessibilità e disponibilità al cambiamento, motivate dal suo interesse per il raggiungimento del risultato.
Dal punto di vista didattico, va incoraggiato alla scoperta indipendente, incoraggiandone intuizione e creatività. Partecipa attivamente all’apprendimento.
Ama rispondere a domande del tipo “Quali saranno le conseguenze di quest’azione?”
Lo stile divergente
Privilegia osservazione riflessiva ed esperienze concrete.
In genere è il proprio vissuto che genera il processo di apprendimento. Pone molta attenzione all’immaginazione e all’emotività. Tende a generare molte idee, ma ritiene meno interessante la loro realizzazione. Ha visione d’insieme e ottica sistemica, è interessato alle relazioni e presenta molteplici interessi.
Dal punto di vista didattico, ama trovare relazioni tra quanto appreso e la propria esperienza personale.
Gli interessa trovare risposte ai propri “perchè?”
Lo stile convergente
Privilegia concettualizzazione astratta e sperimentazione attiva.
Analizza le idee secondo il rapporto costi-benefici, valuta le conseguenze in maniera deduttiva.
Il processo di problem solving non si basa su creatività ed emotività, ma piuttosto sull’allargamento della propria visuale.
È veloce ed efficiente, ma rigido. Impara per prove ed errori, ed ama un ambiente in cui l’errore non viene sanzionato.
Lo stile assimilatore
Privilegia osservazione riflessiva e concettualizzazione astratta.
È portato per le scienze pure. Raccoglie dati, analizza, sceglie, astra, concettualizza ed elabora modelli. Ragiona in maniera induttiva e genera soluzioni teoriche.
È poco o nulla interessato agli aspetti pratici. Predilige le concettulizzazioni astratte alle relazioni.
Il suo sitle espositivo è molto strutturato, logico, organizzato.
Individua l’esperto come figura di riferimento in ottica di apprendimento.
Ognuno di questi stili presenta i propri punti di forza e punti deboli e, naturalmente, maggiore è la varietà di stili che un soggetto è in grado di mettere in campo, maggiore è la sua capacità di apprendere in situazioni e ambienti diversi.
Il primo passo è la riflessione sul proprio stile di apprendimento per sfruttare i punti di forza e minimizzare l’impatto dei punti deboli.
Post correlati:
L’apprendimento esperienziale secondo Kolb [1]
Altri Basics:
Articolo breve ma efficace, soprattutto in pieno stile Kolb (legato all’esperienza reale!), vorrei solamente sapere quali sono le fonti dei due articoli scritti su questo autore.
grazie!