Pixar: della creatività
Chi ha seguito le mie sessioni formative sa che mi capita spesso di raccontare storie tratte dai film di animazione, specialmente di quelli prodotti da Pixar.
Mercoledì sera ho accompagnato moglie e figlie (o loro hanno accompagnato me?) alla proiezione di WALL-E.
Mi è parso un capolavoro. I primo 45 minuti (nei quali non viene pronunciata una parola, se non i nomi dei due protagonisti) sono da antologia.
E mentre tornavo a casa mi sono ricordato che HBR Italia, proprio nel numero in edicola in questi giorni, riporta un articolo di Ed Catmull, co-fondatore e presidente di Pixar.
Me lo sono letto subito e devo dire che illustra in maniera chiara ed esaustiva alcuni dei principi che animano un’azienda così creativa e all’avanguardia.
Ecco qualche input sparso:
Le buone persone valgono più delle buone idee: spesso si esagera l”impatto dell’idea iniziale sull’originalità del prodotto finale. In realtà, l’originalità del prodotto dipende dalla fedeltà a un insieme di principi e pratiche di gestione del talento e del rischio creativo.
I principi operativi di Pixar sono tre:
- Tutti devono sentirsi liberi di comunicare con tutti
Questo significa riconoscere che nelle organizzazioni gerarchia decisionale e struttura comunicativa sono due cose diverse. - Tutti devono sentirsi tranquilli quando propongono una buona idea
In Pixar vengono continuamente condivisi e mostrati dei lavori che sono ancora “work in progress”. - Dobbiamo restare vicini alle innovazioni portate avanti dalla comunità accademica
Viene incoraggiata la pubblicazione dei risultati delle ricerche svolte in Pixar, e la sua condivisione. La pubblicazione rende un’idea di pubblico dominio, e quindi copiabile, ma mantiene anche in continuo e fecondo contatto con la comunità accademica. E questo contatto vale molto di più di qualunque idea possa essere rivelata. Perché (appunto) le buone persone valgono più delle buone idee.
Alla fine di ogni progetto vengono fatti dei bilanci finali e, per ovviare al rischio che siano momenti autocelebrativi, ogni volta le modalità con cui vengono svolte le analisi cambiano, si chiede ai gruppi di stilare un elenco delle cose che rifarebbero e di quelle che non rifarebbero, si utilizzano molti dati.
Quando in Pixar si assumono nuovi collaboratori, si fa di tutto perché questi non provino una sorta di reverenza verso l’istituzione.
Li si convince che non devono partire dal presupposto che, dato che Pixar è un’azienda di successo, tutto quello che fa è giusto.
Dire che c’è di che riflettere.
Soprattutto i tre principi operativi illustrati sopra rappresentano una rivoluzione copernicana rispetto alle modalità di gestione di molte organizzazioni (anche organizzazioni creative, come Pixar).
Se poi, il risultato è un film come WALL-E….
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