Strategie di decision making
Nel libro “Decidere e negoziare. Concetti e strumenti per l’azione manageriale” di Marco Mariani, ho trovato una bella sintesi delle principali strategie di decision making.
In un articolo di qualche giorno fa ho trattato delle principali logiche di decision making (la logica della conseguenza e la logica dell’appropriatezza)
Qui, invece, si tratta di classificare l’approccio all’elaborazione delle informazioni, alla definizione dei problemi e degli obiettivi, alla ricerca delle alternative e alla loro valutazione e, infine, alla scelta tra le alternative presenti e all’apprendimento che ne deriva.
Ecco, parafrasando le definizioni date da Mariani, le principali caratteristiche di ogni strategia, e uno schema di sintesi finale che riassume gli elementi in gioco.
Strategie di ottimizzazione
- si basano sul principio di razionalità perfetta
- tendono ad assumere la “forma” del processo decisionale razionale puro
- il problema viene definito in modo strutturato
- gli obiettivi vengono esplicitati con precisione
- le alternatitive sono finite e definite
- i confini del problema vengono definitivi dalla esplicitazione delle alternative ritenute rilevanti
- gli obiettivi e le alternative in gioco sono misurabili
Strategie euristiche
- si fondano sul criterio di scelta del soddisfacimento anzichè dell’ottimizzazione
- vi è conflittualità tra obiettivi e/o sono presenti obiettivi non misurabili
- può esservi molteplicità di decisori
- il problema e l’obiettivo giungono ad una sufficiente strutturazione soltanto in itinere
Strategie incrementali
- i problemi sono complessi e non permettono una strutturazione
- i decisori sono inesperti
- il principio decisionale di fondo è quello del minimo rischio accettabile
- le alterantive generalmente sono imitative e/o esperimenti pilota
- la strategia di decisione risulta scollegata dai problemi, dagli obiettivi e dalle alternative ipotizzabili, mentre è streattmanete collegata alle decisioni precedenti
- l’apprendimento si focalizza più sul “come decidere” che sul “che cosa decidere”
Strategie cibernetiche
- sono strategie conservative (anche più delle strategie incrementali)
- hanno come obiettivo la minimizzazione del rischio e della complessità del problema
- puntano alla creazione di automatismi
- cercano risposte ai problemi, ma non le ragioni della loro adeguatezza, accontendandosi di discriminare le risposte per le decisioni future
- tendono a creare routine
- la regola di base è l’imitazione
Strategie casuali
- la regola decisionale è il caso
- sono frequenti in situazioni di elevata incertezza
- valutano le alternative in modo indifferente, non espimono preferenze
Schema di sintesi
Riporto integralmente una tabella pubblicata da Mariani sugli elementi in gioco nelle varie strategie
Strategia decisionale |
Ottimizzante |
Euristica |
Incrementale |
Cibernetica |
Causale |
Principio fondamentale |
Razionalità perfetta |
Razionalità limitata |
Minimo rischio accettabile |
Rinforzo |
Caos |
Alternative |
Note |
Ipotizzate |
Non note |
Consolidate |
Non note |
Incertezza |
Assente |
Elevata |
Molto elevata |
Molto elevata |
Totale |
Regola di scelta |
Ottimizzazione |
Soddisfacimento |
Imitazione |
Imitazione |
Caso |
Logica di fondo |
Conseguenza |
Conseguenza |
Appropriatezza |
Appropriatezza |
Appropriatezza |
Efficacia |
Molto alta |
Alta |
Media |
Bassa |
Molto bassa |
Efficienza |
Molto bassa |
Bassa |
Media |
Alta |
Molto alta |
Capacità di soluzione dei conflitti |
Bassa |
Media |
Alta |
Molto alta |
Assoluta |
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