Elogio delle limitazioni
La fine d’anno è tempo di “Best of” e classifiche varie (lo so, ci sono caduto anch’io).
Il Post non è da meno, e propone la sua selezione sfogliando tra le cose (molte e interessanti) pubblicate nel 2010.
Mi sono riletto l’articolo “Disegni che non esistono“: Gipi che parla della sua esperienza con l’Ipad.
Mi ha colpito un passaggio:
Ho provato diverse applicazioni, le più complete e sofisticate le ho scartate dopo poco. Sono convinto che le limitazioni siano fondamentali nell’espressione artistica. Hai cento pennelli possibili? Vade retro. Dammene tre. Via, va bene quattro.
Brushes.
Questo è il nome dell’applicazione/religione alla quale mi sono votato. Non ha tre pennelli, ne ha di più. Ma ne ha meno di altri. Insomma è facile da usare e semplice quanto basta da non doverci pensare. Quanti cervelli avete voi?
Io ne ho uno, e se devo fare una cosa difficile come disegnare, non posso permettermi che metà di quel cervello sia impiegato a ricordare comandi. Quindi Brushes, che è facile.
Il grassetto non è di Gipi, è mio.
Non avevo mai pensato in questi termini al fatto che vincoli e limitazioni siano indispensabili all’espressione artistica.
E per un formatore o un docente? Non vale forse lo stesso principio?
Avevo scritto qualcosa qui, ma questo concetto amplia la riflessione.
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