Chunking

Bell’articolo di Rosabeth Moss Kanter su Harvard Business Review.
Il titolo è Zoom in, Zoom out.
Si parla della capacità di utilizzare, nell’analisi delle situazioni e dei problemi, prospettive diverse. Una che si sa concentrare sui dettagli, l’altra che astrae visioni generali (possiamo chiamarli processi di chunking up – dal particolare al generale, e di chunking down – dal generale al particolare).
Moss Kanter raccomanda di non fossilizzarsi e rimanere bloccati soltanto su uno dei due processi (dividendo il mondo in opposti: caratteristico vs strutturale, situazionale vs strategico, eccetera).

I leader migliori sono quelli che usano il bottone dello zoom sia avanti che indietro.
Posti di fronte a una crisi, sono in grado di gestire la situazione nell’immediato mentre cercano soluzioni strutturali. Sanno entrare nello specifico per leggere i problemi, ma allo stesso tempo allargano lo sguardo alla ricerca di soluzioni simili, cause di fondo, principi e politiche che possano evitare un ritorno della crisi.

Poi, un’indicazione molto interessante:

La funzione di zoom è più di una metafora: può essere un modo, per le persone, di migliorare le proprie abilità mentali attraverso, per esempio, la consultazione di mappe, il confronto fra immagini, l’esplorazione di determinati problemi da più punti di osservazione e la creazione di piani d’azione che riflettano ciò che si è appreso da più prospettive.

Ecco, mi pare che questo abbia a che vedere con molte delle cose di cui stiamo parlando sul blog in questi giorni, a partire dal tema dei modelli, per passare al mapping e, anche, con la terza delle idee che mi ha suggerito la visione dell’opera di Antoni Gaudì (di cui ho parlato qui).

Che cosa ne pensate?

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