Strategia e frattali
In questi giorni mi capita spesso di insistere in aula su un concetto: quello di visione strategica come visione frattale.
Intendo dire: la visione strategica rispetto ad un processo comportamentale (ma questo può valere anche per altri tipi di processo) è quasi sempre applicabile, utilizzando criteri e distinzioni molto simili, a qualunque livello di zoom si veda il processo.
Il metodo sarebbe, cioè, applicabile sia all’intero processo che a parti dello stesso, a livelli crescenti di dettaglio.
Mi sembra che questo concetto sia particolarmente valido per alcuni dei temi di cui più mi sto occupando in questi giorni: comunicazione, negoziazione, problem solving.
Poi, naturalmente, gli strumenti applicativi (tecniche e tattiche) possono differire anche notevolmente a seconda che ci si trovi ad un livello più o meno macro (o micro) di analisi.
Mi viene da pensare che possa valere anche il contrario. Che, quindi, un buon modo per verificare se ciò che si sta facendo (o su cui si sta riflettendo) ha a che vedere con la strategia oppure no, sia quello di verificare se lo stesso tipo di pensiero (e di criteri e distinzioni) si possa, appunto, applicare a diversi livelli di zoom, senza modifiche sostanziali.
E che questa possa essere una delle caratteristiche del pensiero strategico.
Qualcuno ha idee o opinioni al riguardo?
Tema interessante, caro Luca.
Ti dico la mia…
La capacità di cogliere la regola che genera il frattale è di natura strategica, percui… la connessione tra strategia e frattale la vedo soprattutto nella capacità di astrazione che si compie nella individuazione del “modello” che regola il funzionamento del sistema, che va oltre l’immanente manifestazione grafica.
Se si coglie quel modello, il grado di “avvicinamento” o di “dettaglio” diventa solo un parametro da utilizzare nel modello.
Alberto Scocco
http://www.lemappedelpensiero.it
Ciao Luca,
faccio l’avvocato del diavolo e ti presento una situazione in cui la “frattalità” strategica non funziona: la decisione di due schieramenti politici di allearsi a livello nazionale ma non a livello locale potrebbe – nonostante l’evidente assenza di visione frattale – rivelarsi comunque efficace ai fini elettorali.
La mia idea a tal proposito è quindi che la visione frattale della strategia abbia in qualche modo dei system requirements
Caro Luca,
lo stimolo è di quelli intriganti. Personalmente sposo la tesi dei “requirements” in quanto un problema strategico può apparire replicabile a diversi fattori di zoom entro un intorno della scala gestita dai decision makers. A differenza dei frattali matematici esistono chiari vincoli ai fattori di zoom sia verso l’alto (ovviamente. per ora è difficile pensare a strategie extra-planetarie) che, e questo è sicuramente più impattante, verso il basso.
Se il ragionamento strategico riguarda l’economia aziendale esistono eventi atomici non scomponibili (l’atto d’acquisto) a meno di non generalizzare molto il concetto spostando ad ogni livello di zoom il “fuoco” da quello economico a quello sociologico e quello storiografico…
Giulio Ferretti
Il mondo stesso è costruito interamente in modo ricorsivo…
In tutte le cose sono presenti medesimi modelli ripetuti.
Il fatto che noi attribuiamo nomi, forme, limiti e quant’altro è soltanto una nostra necessità..
Già agli albori della logica classica era noto il problema, illustrato bene da alcuni paradossi di Zenone, della infinita regressione logica nel ragionamento e nella geometria…
Le nostre capacità si disperdono inseguendo una linea infinita.