Ritorna alla fine del mondo
Ho scritto qui della morte di due scrittori: Gabriel García Marquez e Antonio Tabucchi.
È stato, credo, anche un modo per pagare un pezzo di debito.
Addesso, Luis Sepúlveda.
Il debito a occhio mi sembra un po’ meno cospicuo rispetto agli altri due, forse anche perché lui è arrivato molto più tardi nella mia vita, quando cerchi di creartene meno, di debiti, e di stare, almeno un po’, dalla parte di chi dà.
È altrettanto esatto, però. Anche questo legato ad una sensazione: quella del viaggio che sarebbe tanto bello fare, ma che non farò mai e che anche se lo facessi, tanto, non sarebbe quella roba lì.
Perché sempre turista sono, non viaggiatore.
Destinazione, non serve dirlo, Patagonia.
E allora, solo un brano di Patagonia Express
Ricordo tutto questo mentre aspetto seduto su una botte di vino, davanti al mare, in un porto del sud del mondo, e prendo appunti su un taccuino con i fogli a quadretti che Bruce mi regalò proprio per questo viaggio. Non si tratta di un taccuino qualunque. È un pezzo da museo, un’autentica “moleskine”, apprezzatissima da scrittori come Céline o Hemingway, che ormai non si trova più nelle cartolerie. Bruce mi suggerì di fare come lui prima di usarla: numerare i fogli, annotare sul retro di copertina almeno due indirizzi nel mondo, e scrivere sulla prima pagina una promessa di ricompensa a chi restituirà il taccuino in caso di smarrimento. Quando sentii quel rituale, commentai che mi sembrava troppo inglese, e Bruce ribatté che proprio grazie a quel genere di precauzioni, gli inglesi conservavano ancor oggi l’illusione di essere un impero; il nome dell’Inghilterra era scritto molto accuratamente nelle loro colonie, e quando le persero, in cambio di una piccola ricompensa economica, le recuperarono come parte del Commonwealth. I suoi argomenti mi convinsero e seguii le sue indicazioni.
Per dire, la differenza tra turista e viaggiatore.
Oggi ho scoperto che, quando si potrà, la moglie riporterà le ceneri dello scrittore proprio là. Se, oltre alle ceneri, di noi umani rimane qualcos’altro, sicuro, è già là.
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